Nel panorama in evoluzione della legislazione dell’Unione Europea, l’accordo istituzionale del 8 dicembre 2023 rappresenta un passo significativo verso la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale (AI). Proposto inizialmente nel 2021, l’AI Act mira a fornire un quadro normativo basato sul rischio, diventando un punto di riferimento globale. Tuttavia, il processo di approvazione non è stato privo di sfide, con notevoli tensioni emerse nel Consiglio dell’UE durante 36 ore di negoziati.
Al centro del dibattito sull’AI Act si trova la questione dei modelli fondazionali, rappresentativi di un’innovazione cruciale nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Questi modelli, come il famoso ChatGPT di OpenAI, dimostrano un’ampia versatilità, adattandosi a diverse applicazioni, dalla formazione educativa alla pubblicità.
La complessità giuridica sorge quando questi modelli vengono applicati in contesti specifici, sollevando questioni etiche, legali e di privacy. Il Parlamento Europeo propone una regolamentazione rigorosa per i modelli fondazionali, indipendentemente dal livello di rischio, ma le recenti negoziazioni introducono un approccio a due livelli basato sulle risorse computazionali richieste.
L’industria tecnologica ha giocato un ruolo chiave nel dibattito, sottolineando la necessità di una regolamentazione equilibrata che consideri il contesto d’uso dei modelli. Alcuni stati membri europei hanno modificato le loro posizioni, influenzati dall’emergere di nuove aziende tech europee, riconoscendo la necessità di bilanciare la tutela dei consumatori con la promozione dell’innovazione.
Le questioni chiave dell’AI Act includono valutazioni e mitigazioni dei rischi per i modelli, test avversari, sicurezza cibernetica e efficienza energetica. Per la sorveglianza biometrica, sono previste restrizioni, limitando l’uso a situazioni specifiche e vietando pratiche invasive.
Il dibattito sull’equilibrio tra regolamentazione e crescita dell’industria sottolinea la sfida per l’Europa nel creare un ambiente normativo che protegga i cittadini senza ostacolare l’innovazione. In un’era di rapida evoluzione tecnologica, trovare un punto di equilibrio diventa cruciale per guidare il progresso senza compromettere la sicurezza e la privacy.